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22 aprile 1886. Elio Modigliani, antropologo fiorentino poco più che ventenne, sbarca sull'isola di Nias, patria dei tagliatori di teste che gli olandesi non osano più sfidare. Accompagnato da quattro tracciatori giavanesi, ne esplorerà le regioni più selvagge, tra guerre, epidemie e mercanti di schiavi, e ritornerà incolume, con un tesoro di conoscenze. Modigliani, però, aveva anche una missione segreta: riportare al Museo etnografico di Firenze dei teschi umani per confermare le teorie razziste di Cesare Lombroso. Saranno gli eventi a fare della sua spedizione anche un viaggio dello spirito, dalla ideologia colonialista all'empatia verso altre culture portandolo a conclusioni del tutto opposte al razzismo. Perché Modigliani non venne ucciso e derubato? Più di un secolo dopo, un altro fiorentino, Vanni Puccioni, ha ripercorso le sue tracce, cercando tra i discendenti dei guerrieri la chiave del mistero della sua sopravvivenza.